La grande ammucchiata – Storie di quotidiana idiozia

La grande ammucchiata – Storie di quotidiana idiozia è il terzo libro che tiro fuori, e questa volta non è un romanzo. Se dovessi definirlo, direi che si tratta di un saggio sull’imbecillità umana, che ho analizzato e suddiviso in categorie.
Da quando ho iniziato a lavorare mi è sempre toccato il contatto col pubblico, guarda che culo. Comunque, immagino tocchi a molti altri. Credo di aver sperimentato l’idiozia in ogni sua forma, e quando penso di aver ormai visto tutto, qualcuno arriva a farmi ricredere. L’imbecillità non conosce limiti e ha mille sfaccettature, l’unico aspetto comune è che mentre la si pratica ci si sente intelligenti.
Non amo scrivere a tavolino, metà del mio lavoro si svolge fuori, sul campo, a girare la città, i locali, a osservare e ascoltare le persone. Tutte le mie storie, incluso ciò che è inventato di sana pianta, prende spunto dal reale. Qui ho messo la realtà senza filtri, non ho raccontato nulla, ho descritto ciò che ho visto e sperimentato cercando di dargli un ordine logico, per quanto si possa usare il termine logica a proposito di un libro che nell’illogicità ha il suo filo conduttore.

Possiamo notare quanto e in quali diverse forme (libri, riviste, blog, talk show vari) si inveisca contro la cosiddetta casta, i privilegiati, i politici, i mafiosi e i succhiasangue. Eppure, sotto un vertice c’è sempre una base, e decisamente solida. Cosa permette che la casta prosperi? Cosa la sorregge? La grande ammucchiata sotto. E la tiene su proprio bene, odiandola, ma facendo tanta attenzione a non farla cadere. Senza la grande ammucchiata, probabilmente non esisterebbe la casta. Se non hai voglia o possibilità di vivere isolato, col pubblico ti tocca avere a che fare, in un modo o nell’altro. E probabilmente ti cadono le braccia più volte al giorno. Un sacco di cose assurde ma vere che ti fanno trasalire. Però d’istinto per ogni problema pensiamo sia colpa di chi sta in alto, mentre, se guardi bene, i primi colpevoli sono proprio quelli in basso. Al vertice ci sono coloro di cui conosciamo i volti e i nomi, e che si possono tranquillamente bersagliare, che tanto di noi neppure si accorgono. Poi, via via, vengono gli altri: funzionari, direttori, leccapiedi, giudici, pensionati d’oro, fino all’ultimo impiegato marcio. Tutti lanciano sassi verso l’alto, al vertice della piramide, che prima o poi si scalfisce, magari crolla. E subito quelli sotto lo ricostruiscono. Mettono mattoni diversi e simili, che presto o tardi ricominciano a venir bersagliati. La base regge sempre.

Si inveisce contro i raccomandati, sono sempre gli stessi ad accaparrarsi i posti di lavoro prestigiosi, soprattutto nel pubblico, se non si nasce nella famiglia giusta si è tagliati fuori da qualsivoglia opportunità. Ed è vero. Certo che però se i privilegiati trovano sotto di loro una massa di persone fulminate, viene da pensare che ben facciano a mangiarsi indisturbati tutto il meglio.

Girando la città, le strade, i locali, si incontra tanta gente bizzarra. Questo è un libro sull’umanità peggiore. E devo dire di aver avuto paura e di averne tutt’ora, perché a scrivere un saggio sull’imbecillità il rischio di cadere nella polemica di bassa lega, o, peggio, nella spocchia, è alto. Ma La grande ammucchiata si rivolge proprio a chi del bullismo tra adulti e della bestialità dilaganti non ne può più, e continua a subirli. Penso che in molti potranno ritrovarsi nelle situazioni descritte e che studiando da vicino ignoranti, bulli e scocciatori, magari ridendoci sopra, potremmo un poco imparare a difenderci dall’avanzata dell’invincibile grande ammucchiata.

Elisa Rolfo

PER ACQUISTARE LA GRANDE AMMUCCHIATA CLICCA QUI

QUI LA RECENSIONE DI GABRIELE FARINA

QUI TROVI TUTTI I MIEI LIBRI

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito. – LEGGI PRIVACY e COOKIE POLITICY