come allontanare gli scocciatori

Gli scocciatori possono essere privati o professionisti, entrambi sono da allontanare

Ti sarà certamente capitato di chiederti come allontanare gli scocciatori. Eliminando gli scocciatori, si risparmierebbe molto in tempo e in salute. Eppure, c’è una vera e propria economia che gira intorno al rompere le palle; la sopravvivenza di alcuni si basa proprio sull’infastidire il prossimo e ottenere vantaggi prendendolo per sfinimento. Che sia un lavoro o una predisposizione, sta di fatto che gli scocciatori sono dappertutto. Si dice che il nostro livello di stress dipenda dalla quantità di persone con cui abbiamo a che fare, quindi chi frequenta meno gente e più selezionata ha una vita migliore. Peccato che la possibilità di scelta valga per pochi, noi per mille motivi siamo costretti a tenerci quelli che ci toccano.

A parte qualche rara eccezione (tipo chi fa proselitismo) gli scocciatori hanno tutti un fine comune: vogliono soldi. Possono arrivarci in maniera più o meno diretta, in ogni caso si va a parare lì. Dividiamo i rompipalle in due categorie, che per comodità chiameremo scocciatori privati e scocciatori professionisti. I primi agiscono per la loro sussistenza, i secondi lo fanno per lavoro.

Allontanare gli scocciatori privati

Li puoi riconoscere subito dall’enorme simpatia che mostrano nei tuoi confronti, dopo averti appena conosciuto. E, accidenti, devi essere simpatico davvero, proprio irresistibile, dato che c’è qualcuno che ti cerca in continuazione e sembra soffra a restarti lontano. Ho dedicato, più avanti, un capitolo proprio a questi grandi amici, che in realtà puntano al tuo portafogli. Liberarsi di queste persone non è facile, perché procedono per gradi – all’inizio sembra davvero vogliano solo fare amicizia – fino ad arrivare allo sfinimento. Impostano la loro sopravvivenza appoggiandosi agli altri e si giocano la carta della confidenza per ottenere ciò che vogliono, ovvero che tu, in un modo o nell’altro, gli dia dei soldi.

Se si prendi impegni con loro, è finita: gli scocciatori sono come le sabbie mobili, appena cedi ti trascinano. Ti chiederanno insistentemente di organizzare uscite, ti offriranno caffè a ripetizione. Ti stupirai di quanto non mollano. Bisogna sempre restare sul vago, mai rispondere alle domande in maniera diretta. Se ti chiedono se hai programmi, dove vai, rispondi che ancora non lo sai, che ti devi consultare, alludi a una non ben precisata compagnia, meglio se sentimentale. Lo scocciatore privato arriverà a calpestare la propria dignità pur di convincerti a frequentarlo, in qualche modo carpirà il numero di telefono e ti inonderà di messaggi. Bisogna glissare sempre, inventarsi mille problemi, dire che si va di fretta.

Attenzione a non sbilanciarsi con le questioni private: loro puntano molto sulla confidenza, se gli parli di cose tue sei un suo amico e non gli negherai un favore. Se ti lamenti di qualcosa che è andato storto, ti offriranno una spalla grande così; meglio dire che non te la senti di parlare di certi argomenti. Una volta che sentono il rapporto crescere, ne approfittano subito per chiedere soldi, o favori, o regali.

Molti scocciatori ti scodinzolano dietro, ma ne esiste anche una tipologia aggressiva. Sono quelli che girano per i quartieri e per i condomini a impicciarsi di tutto e tutti, polemizzare per le inezie, elargire consigli non richiesti. Si mostrano impegnati per il bene comune, in realtà manco a dirlo dove vogliono andare a parare, tramite le loro attività cercano di ottenere vantaggi personali, oltre che mettersi al centro dell’attenzione. Questi all’inizio si mostrano pure amici, ma se non ci stai, anziché strisciare, ti attaccano. Da un lato sembra che abbiano più dignità, però hanno una faccia che se sbattono per terra si rompe l’asfalto: sono capaci di fare scene memorabili e poi farsi vedere in giro come nulla fosse.

Mentire non è bello, ma spesso è l’unica soluzione. Quindi nessuna remora, la sincerità riservala per le persone a cui tieni. Per allontanare gli scocciatori, via libera alle bugie: hai sempre mille problemi, famiglia, lavoro, vai sempre di fretta. Soprattutto, occhio a tenere fuori portata la macchina, il pc, tutti gli strumenti che guardano con cupidigia, utili a elargire qualche favore. Avrai sempre tutto guasto, manco a farlo apposta.
Lo scocciatore privato ha bisogno dell’appoggio degli altri per qualsiasi cosa. La tua compagnia è l’opportunità di evadere da una vita noiosa, ha bisogno della tua auto per fare un giro in centro, dei tuoi soldi per pagarsi gli extra. Non ha ambizioni se non la sussistenza, ma non sa lavorare per migliorare la sua condizione, quindi si attacca come una sanguisuga fingendo di volerti un gran bene.

Allontanare gli scocciatori professionisti

Gli scocciatori di professione rompono le palle per mestiere. Rientrano in questa categoria gli operatori di call center, i venditori porta a porta o quelli che ti fermano per strada, oltre agli pseudo benefattori che cercano di coinvolgerti in progetti benefici di dubbia provenienza.
Gli scocciatori pubblici sono un enigma: non si capisce come ancora esistano e si moltiplichino, quando tutti ne siamo esasperati, e se agli inizi poteva funzionare per qualcuno più scaltro, ora è impossibile capirci qualcosa nella giungla di offerte e proposte.

Gli scocciatori di professione sono fetenti, a differenza dei rompiscatole privati che tengono un contegno umile, sono gasati poiché subiscono un gran lavaggio del cervello. Questo tipo di lavoro prevede un affiancamento con i cosiddetti tutor, che pompano i nuovi adepti spronandoli a diventare grandi procacciatori d’affari. Chi tra i nuovi arrivati pone qualche dubbio spesso subisce veri e propri atti di bullismo, quindi si aggiunge anche il problema di come difendersi dai bulli. Fortunatamente, un buon numero di persone che si approccia a questo tipo di attività se ne va abbastanza in fretta, ma qualcuno rimane sempre, per bisogno o per speranza, o perché vuole crederci. Che si tratti di vendere aspirapolveri o contratti o di fare finta beneficenza, alle reclute viene prospettato un futuro da manager, posizione che dovrebbe prevedere anni di studio pesante, laurea e almeno un master, ma non importa, lì chiunque viene chiamato manager da subito. E certo fa figo, molto meglio fare il manager che il lavapiatti, non importa se col primo titolo non si guadagnerà un fico.

Per limitare i danni degli scocciatori pubblici, occorre capire come si muovono. Chiaro che il loro scopo è fare soldi rompendo le palle, ma le tecniche sono cambiate. Hanno capito che la cortesia non funziona più, perché lo fanno tutti, e adottano spesso la tattica dell’arroganza. Loro sono uomini di successo che ti stanno offrendo un’opportunità per farti un favore, povero meschino. Sia al telefono che di persona, si presentano con tono deciso e altezzoso, pensando che il mostrarsi sicuri di sé porti l’interlocutore a sentirsi in soggezione e starli ad ascoltare. Quando capiscono che non funziona, arrivano al limite dell’offesa e della minaccia. Gli operatori di call center, poi, sono fenomenali: quando chiamano ditte o negozi e non viene data loro retta, telefonano nuovamente dichiarandosi manager di una multinazionale, prima intenzionati ad effettuare un grosso ordine, ora saltato a causa della vostra scortesia. Non li avete ascoltati e avete perso un sacco di soldi, e richiamano per dirvelo. Eppure, se lo fanno, qualcuno ci crede. Ma al telefono in fondo basta riagganciare, e questo è fondamentale: riagganciare sempre e il prima possibile, e non pronunciare mai la parola “sì”, neanche per rispondere. L’affermazione viene infatti registrata e utilizzata come dimostrazione di accettazione, senza saperlo ti ritrovi con un contratto. Sembra incredibile ma non è così inverosimile, se ripensiamo al discorso precedente, ovvero che ormai sono troppi e devono inventare di tutto.

Stai camminando tranquillamente per strada e ti si parano davanti all’improvviso, hanno in mano cartellette, penne, schede e un badge attaccato alla giacca. Ti agganciano dandoti del tu e presentandosi come amiconi, che manca solo la pacca sulla spalla, ti corrono dietro e arrivano alla sfacciataggine di trattenerti per un braccio. Ti abbordano proponendo tessere sconti o iniziative benefiche di vario genere e dubbia provenienza (le associazioni non profit sono riconoscibili e rintracciabili, hanno un banchetto con logo visibile e gli addetti non sono così sfacciati). Attenzione, perché alcuni hanno raggiunto livelli di eccellenza nel raggiro: con il pretesto di una tessera sconti che sembra vantaggiosa e innocua, in un attimo hanno tutti i tuoi dati e la tua firma, con un impegno all’acquisto di merce ogni mese. Questi sono i peggiori, propongono libri e fermano domandando se ti piace leggere. Possono reagire a un rifiuto in modo estremamente arrogante. In questi casi bisogna scappare, mai guardarli negli occhi, appena li si vede o ci si sente apostrofare scansarsi, soprattutto mai tendere la mano a prendere quello che sporgono anche se sembra un semplice volantino, la tecnica di mettere oggetti  o schede in mano è molto diffusa perché costringe a fermarsi. Se capita, restituirla immediatamente minacciando di gettarla a terra, in casi estremi lasciarla cadere proprio, senza scrupoli. Allontanarsi in fretta, all’inizio ti seguiranno, ma hanno un raggio d’azione definito e a un certo punto dovranno desistere e rivolgersi altrove.

La situazione più spiacevole, quella in cui si è braccati, si verifica quando lo scocciatore professionista entra nella tua attività. Non ci si può allontanare né barricare la porta e ci si ritrova a mettere in conto una bella perdita di tempo, oppure a dover essere scortesi. Arriva con l’aria da manager arrivato e il bel sorriso strafottente di chi ce l’ha fatta e ti compatisce. Viene a stringerti la mano come un meraviglioso nuovo socio in affari. Levarselo di torno è difficile, oltre che dispendioso dal punto di vista dei nervi. Infatti, è inutile dire tranquillamente di non essere interessati, o tentare qualsiasi forma di ragionamento: diventerà arrogante e utilizzerà frasi fatte imparate ai meeting capaci di far marcire il fegato in tre minuti. La strategia che funziona davvero per far allontanare subito lo scocciatore è rivelare con aria mesta che si sta chiudendo l’attività. Allora, avrà pure il coraggio di invitarti a provare il suo medesimo lavoro, la sua azienda, dichiara, è sempre alla ricerca di personale: non è previsto stipendio, quindi accomodatevi tutti. Però si guadagna tanto, basta aver voglia di lavorare, intendendosi lavorare saper convincere rompendo le palle.

Fondamentale per allontanare gli scocciatori è non fare il loro gioco, ovvero diventare scocciatore a tua volta. Non cedere alla tentazione di provarci di fronte alla prospettiva di carriera e guadagni tipici del network marketing: lavorerai per nulla, salvo arricchire i primi della lista. Si tratta di lavori finti che servono da specchietto per allodole verso chi è in cerca di un’occupazione, ma la disoccupazione è meglio di un impiego di facciata che non rende nulla. Queste “aziende” sono molto determinate nel ricercare sempre nuovi adepti, eppure basta pensare che chiunque offra un lavoro serio, non ha affatto bisogno di insistere perché tu lo accetti.

Come allontanare gli scocciatori è il titolo di un capitolo del mio ultimo libro, La grande ammucchiata.

Elisa Rolfo

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