difendersi dai bulli

La cultura come strategia per difendersi dai bulli

Coltivare la conoscenza è utile a difendersi dall’arroganza dilagante dei bulli

Difendersi dai bulli significa difendersi dal peggio, dalla feccia, dalla mentalità mafiosa. Rovinano qualsiasi situazione, non hanno rispetto della proprietà privata (altrui) e sono all’origine della gran parte dei problemi relazionali. Lo stress, l’ansia, la depressione sono spesso causate dalla presenza dei bulli. Le persone arroganti sono l’anticultura: tutto ciò che è bello muore sotto i loro colpi. La cultura è condivisione, il bullismo è guerra. Ma la cultura è anche unione che fa la forza, e contro quel tipo di forza il bullo cede. La difficoltà sta nell’imparare ad allenarla.

Qui non si parla di bulli intesi come fenomeno adolescenziale, di quello si tratta già abbastanza. Come se il bullismo finisse con la maturità. Non è vero, del bullismo tra adulti nessuno parla, ma esiste ed è diffuso, a questo proposito ho dedicato un articolo specifico. Parliamo di bulli e bulle indistintamente, le donne non sono immuni, anzi sono anche peggio, perché se i ragazzi spesso la risolvono a scazzottate e una volta cresciuti non possono più farlo, le femmine imparano presto a colpire duro con le parole. In molti elargiscono consigli su come difendersi dai bulli, sono però dritte che possono funzionare in età scolare, mentre il peggiore bullismo inizia quando si va a lavorare e lì non esiste tutela.

Gli arroganti non sono per forza ignoranti (anche se lo sono spesso), alcuni sono analfabeti funzionali, ma altri hanno studiato bene e usano la loro conoscenza come arma per umiliare e offendere. Se ne trovano di ogni specie e ovunque: al bar a maltrattare il cameriere, al cinema a zittire chi osa dire mezza parola, in ufficio e, purtroppo molto spesso, al volante. Nel traffico li si distingue subito, in genere hanno auto di grossa cilindrata e strombazzano e urlano contro chiunque abbia un attimo di esitazione (difatti sarebbe bene avere sempre sottomano notes e penna per annotare la targa).

Con l’esplosione dei social media, poi, ha preso piede una forma di manipolazione mentale basata sulla derisione ed emarginazione di chi prova a esprimere una nuova idea, o un pensiero non conforme a quello di massa.

L’unica caratteristica comune a ogni bullo è attaccare chi si trova in difficoltà o in posizione di inferiorità, appena la situazione si ribalta ecco che il gallo si trasforma in un coniglio tremolante. Ed è proprio questa la strategia per batterli, ribaltare la situazione. L’accesso alla cultura può venire in aiuto contro gli arroganti, è spesso l’unica salvezza. Allenarsi alla giusta conoscenza e saper usare le parole, sia in forma scritta che orale, è un’ottima arma di difesa, che può sgonfiarli come palloncini.
In entrambi i miei romanzi, Displaced – Fuori dal sistema e La felicità perfetta, ho trattato, tra gli altri, il tema del bullismo.

Ignorare, passare oltre, mostrarsi superiore è una tattica che funziona con l’ignorante aggressivo, non con il bullo. Il bulli non mollano, e non esistono metodi pacifici, sono un cancro e per loro non può esserci pietà: vanno massacrati senza esclusione di colpi. Certo, l’ideale sarebbe poterlo fare letteralmente, menarli finché non sgonfiano, buttarli fuori a calci. Ma non si può, perché poi la legge darebbe ragione a loro.


I bulli vanno sfidati a testa alta, se li sfidassimo tutti avrebbero vita dura. Certo, non è facile trovare il metodo giusto e le prime volte si rischia di uscirne male, ma quando lo si trova la soddisfazione di vederli a terra ripaga di tutto. Inutile e controproducente cercare di comprenderli e giustificarli, non sono come sono a causa di chissà quale problema esistenziale o familiare. Il bullo agisce per colpire, umiliare, offendere, affermare la propria superiorità. Ed è proprio su quest’ultima che bisogna giocare: farlo sentire piccolo e insignificante lo farà crollare. Ti odierà e vorrà incenerirti, ma a un certo punto non potrà più reagire. Ripagare un bullo con la stessa moneta, umiliarlo, è il massimo.

Se vuoi, puoi leggere questo articolo su come avere la risposta pronta utilizzando il tuo bagaglio culturale.


Si può pensare che tutto questo sia controproducente, che la strategia migliore per difendersi dai bulli consista nell’evitarli. È senz’altro vero, ma come si fa quando stare alla larga è impossibile? Se il bullo è il tuo capo, un cliente o ti sbuca davanti a un incrocio o quando meno te lo aspetti, devi averci a che fare. Se poi si mette a frequentare il tuo locale preferito, dovresti cambiare posto, ma questo non va assolutamente bene. Non sei tu a dover cambiare abitudini o lavoro, è il bullo che deve sparire.
Comunque, per migliorare i rapporti con gli altri e tirarli dalla tua parte, ti consiglio la lettura di questo libro.

Ci sono infinite specie di bulli, ma una caratteristica li accomuna tutti: attaccano sempre chi in quel momento sentono inferiore o non è in condizioni di difendersi. Può valere per la cassiera o per il sottoposto, si tratta sempre di situazioni in cui l’interlocutore non può controbattere senza esporsi a un grosso rischio. Questo è il bullismo verticale e si manifesta ogni qualvolta ci si trovi in balia di qualcuno che esercita un potere legalizzato, temporaneo o permanente. E’ il caso, per esempio, di quando si ha a che fare con funzionari, con qualcuno che indossa una divisa (si veda come esempio il caso dell’oltraggio a pubblico ufficiale) o con la magistratura italiana. Inutile e obsoleto in questi casi pensare di ricorrere alla violenza, come ancora si ostinano a fare molti movimenti antagonisti.

In questi casi, quando il diritto alla difesa manca del tutto, si deve memorizzare. Annotare tutto, studiare il bullo, sapere dove abita, quali luoghi frequenta. Infatti, se in un caso si è impossibilitati a reagire, non è detto che non capiti presto l’occasione di poterlo fare, o che qualcun altro lo possa fare al posto tuo. Se il bullo è una persona importante, l’informazione online può essere di grande aiuto. Nei meandri di google, dei social e degli archivi dei giornali online possono nascondersi un sacco di cose. Qui trovi un articolo su quello che ho scoperto grazie al web, riguardo a come fare annullare una multa e su come fare ricorso contro una multa Anche dalla pubblica amministrazione, infatti, si può essere bullizzati.


Se stai servando al tavolo o battendo il conto e qualcuno fa lo stronzo, in quel frangente devi tacere, ma niente ti vieta di trovare un’occasione per coglierlo in fallo in un altro momento. Oppure può venirti in aiuto un amico. Pensa al caso di un ristorante: il cameriere non può rispondere a un cliente, ma un altro cliente può fare ciò che vuole, perché si trova alla pari. Se si cerca prima o poi l’occasione in cui ci si trova sullo stesso piano del bullo arriva, ed è lì che devi attaccare. Umiliarlo pubblicamente e ridicolizzarlo è il massimo e ripaga di tutto quello che si è subito.

Per il cyberbullismo vale il medesimo discorso, esiste eccome anche tra adulti. Basta osservare sui gruppi di facebook quanti opinionisti cercano il litigio e la rissa con commenti mirati a offendere, usando toni arroganti o di scherno. Addirittura c’è chi mette il like alle pagine dei personaggi famosi per poterli attaccare ogni volta che esce un gossip. Il web però ha un grande vantaggio, la libertà di scelta. Qui possiamo davvero frequentare solo chi ci aggrada, per togliere di mezzo uno scocciatore basta un click. Un’altra bella cosa è che tutto rimane registrato e documentabile, così è facilissimo ottenere le prove per denunciare chi esagera. Perché no? Ormai si fa querela per qualsiasi sciocchezza, perché non approfittarne per sgonfiare qualche cyberbullo? Del resto, i giovani magistrati perseguono tanto volentieri i pesci piccoli, serve per iniziare a fare carriera.

Provare a dare corda ai bulli, cercare di farseli amici sperando che la smettano è inutile, oltre che umiliante. L’unica corda che meritano è quella per impiccarsi. Non dimenticare che il bullo attacca chi vede in difficoltà, quindi anche l’atteggiamento è importante: lo sguardo deve essere gelido e spietato, da alternarsi con un mezzo sorriso di scherno. Lui vuole essere grande, tu devi farlo sentire una schifezza.

Molto utile per smontare i bulli è difendere gli altri. Puoi pensare chi me lo fa fare, difendere me stesso è già faticoso. Eppure, se ci provi è divertentissimo, liberatorio e dà una bella botta di autostima. Se vedi un cretino al supermercato che maltratta la cassiera intervieni, umilialo pubblicamente. Lo vedrai incenerirti con lo sguardo, e non c’è nulla di più soddisfacente dell’essere detestato da un bullo.

Un buon esempio di utilizzo del web per smontare i bulli, in questo caso le bulle, è la pagina satirica Il signor Distruggere. Le donne agghiaccianti descritte non sono povere indifese, ma vere e proprie arpie.

Al bullismo ho dedicato un capitolo nel mio ultimo libro, La grande ammucchiata, ma è un tema presente anche nei miei due romanzi, Displaced – Fuori dal sistema e La felicità perfetta.

Elisa Rolfo

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