L’accesso alla cultura è davvero solo per pochi?

Si è già parlato di analfabetismo funzionale e di quanto sia allarmante la sua diffusione in Italia. Eppure, questo non è affatto una malattia incurabile, ed è risolvibile con l’accesso alla cultura.

La cultura è di fatto ostica da descrivere, nessuno sa come definirla, milioni hanno provato a definirne il significato e altrettanti ci hanno rinunciato. Ma non è nulla di così astruso, la cultura è semplicemente tre cose insieme: apertura mentale, volontà di andare oltre le apparenze, necessità di interrogarsi sempre rifiutando l’accettazione passiva. Poi ci sono i colti e beati loro, il possesso della cultura è per i pochi che godono di qualità innate rare, prima fra tutte una memoria formidabile, poi una spiccata capacità di analisi. L’accesso alla cultura, però, può essere per tutti (oggi più che mai, grazie all’informazione online), basta non scappare. Ed è, oltretutto, una valida arma per difendersi dai bulli.

Allora perché tanta gente fugge dalla cultura? Quali sono i motivi che portano a tenersi alla larga da tutto ciò che possa un poco mettere in moto il cervello.
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ACCESSO ALLA CULTURA – LA CULTURA E’ NOIOSA

Non è vero: la cultura è divertentissima. Ogni volta che si scopre qualcosa di nuovo ci si diverte e se magari una volta un museo faceva venire mal di schiena al solo ingresso, oggi la situazione è notevolmente cambiata, esistono realtà museali che sperimentano sempre nuovi allestimenti e interazioni. Basta pensare alla sala dei Faraoni al Museo Egizio di Torino, come al Museo del cinema, sempre a Torino, praticamente un giocattolone. Oppure il museo di Scienze Naturali a Milano, dove si trovano diorami spettacolari.
Le possibilità che oggi offre la tecnologia, poi, danno la possibilità di guardare un film ben fatto o uno spettacolo teatrale che non proponga sciocchezze trovandoli divertenti.

ACCESSO ALLA CULTURA – LA CULTURA E’ TROPPO “ALTA”

E tu, persona comune, non ti senti preparato e ti vergogni. Addirittura hai paura di essere mal giudicato o deriso. Nulla di più sbagliato: alle mostre, così come alle presentazioni di libri o simili, si trovano persone che conoscono la meravigliosa arte di farsi gli affari propri. Per questo sono luoghi dove si sta in pace, anche se affollati. Chi apprezza la cultura in genere non rompe le palle ed è geneticamente portato a non giudicare né immischiarsi nelle vite altrui. Guardatevi da quelli con la puzza sotto il naso, non sono colti, ma ignoranti bravi a fingere.
Se poi la cultura ufficiale diventa un sistema chiuso e inaccessibile, c’è sempre la risposta della cultura alternativa online.

ACCESSO ALLA CULTURA – LA CULTURA È FATICOSA

La testa è già troppo provata e piena di stress, con tutto che corre alla velocità della luce e lascia senza fiato a stargli dietro. Che la cultura sia una fatica è una falsa credenza, invece rilassa la mente poiché le dà modo di evadere e volgersi al bello, staccandosi da tutta la porcheria con cui abbiamo quotidianamente a che fare. Lascia la piacevole sensazione di non aver buttato via il tempo, nonché di respirare aria pulita dal fetore dell’immondezzaio che sta fuori. Ci si rifugia in un mondo protetto, altro, dove domina il lato migliore dell’animale uomo.

Non occorrono lunghi viaggi per ampliare la conoscenza, è sufficiente recarsi fuori porta o nella propria città, evitando la banalità dei soliti centri preconfezionati. Internet tra l’altro ci offre la possibilità di scoprire luoghi vicini a noi che nemmeno sapevamo ci fossero. Qui, per esempio, il link a un articolo su Borgo Campidoglio a Torino.
Per quel che mi riguarda, ho incontrato formatori eccellenti in ambito culturale durante i miei studi al Dams di Torino.

La pigrizia è una brutta bestia. Appare più facile accogliere passivamente immagini, suoni e parole già pronte e ci si affida a programmi televisivi beceri e musica spazzatura, nella convinzione di svagarsi. In realtà poi ci si trova più stanchi e svogliati di prima, poiché la mente immagazzina tanto marcio e va progressivamente atrofizzandosi. Certamente, a un bel rintronamento collettivo c’è chi è molto interessato, facile capire il perché: si è più facilmente plagiabili, e obbedienti. Quindi, tutto è progettato a questo scopo, dalla tv che dà dipendenza alle luci dei centri commerciali.

L’accesso alla cultura serve proprio a far riposare il cervello, non il contrario, e non è per pochi. Certo, alcuni non potranno mai approcciarvisi, non c’è niente da fare e li lasciamo volentieri a struggersi dietro al pallone. Per tutti gli altri, è solo questione di abbandonare i pregiudizi.

Ho parlato della paura della cultura in un capitolo del mio ultimo libro, La grande ammucchiata – Storie di quotidiana idiozia.

Elisa Rolfo

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