La manipolazione mentale basata sulla derisione

Una forma efficace di manipolazione mentale è la derisione del soggetto che esprime un pensiero scomodo

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Una forma molto efficace di manipolazione mentale, divenuta un fenomeno di massa con l’esplosione dei social, è la derisione di coloro la cui opinione si distacca o si contrappone al pensiero che si vuole imporre.
Deridere il pensiero non omologato e far passare per scemo chi si stacca dal gruppo è una forma di bullismo tra adulti che deve la sua efficacia al non attacco diretto. Attaccare apertamente una persona e perseguitarla, infatti, espone al rischio che a qualcuno possa stare simpatica e che si crei solidarietà.

Siamo abituati, nei salotti televisivi e nei talk show, ad assistere a liti più dirette, mentre sui social è più facile influenzare un gran numero di persone e convincerle che chi sta esprimendo un pensiero diverso è un cretino. In genere ci si attacca a una frase che può essere fraintesa, a una parola male inserita, oppure a sviste o errori grammaticali, puntando sul singolo elemento per screditare un intero pensiero.

E ci si riesce pure bene, a giudicare da quanto spesso alcuni influencer aizzano i loro follower a deridere ed emarginare chi ha inserito un commento sgradito, o che va in direzione opposta all’opinione che si vuole far passare per giusta. Subito la persona viene considerata stupida, senza che si approfondisca il senso di ciò che voleva esprimere.

Chiunque abbia un blog o un canale Youtube sa bene che deve prestare attenzione a ogni virgola, per non dare modo di attaccarsi a chi esercita questo tipo di manipolazione mentale derisoria. A me è capitato di cancellare un intero video per aver sbagliato un congiuntivo, e per fortuna me ne sono accorta per prima. È infatti molto facile che un errore banale venga enfatizzato e utilizzato per far passare una intera argomentazione come non valida.

Ora, quando vedo qualcuno che viene ridicolizzato, cerco sempre di capire se è davvero scemo, o se c’è in atto una forma di manipolazione mentale basata sulla derisione. Spesso si perdono spunti interessanti proprio perché ci si ferma a quell’errore o fraintendimento volutamente amplificato per screditare un pensiero che potrebbe nella sua totalità essere valido.

La manipolazione mentale basata sulla derisione, insieme a quella della distrazione di massa, è la riflessione da cui è partita la storia che racconto in Displaced – Fuori dal sistema, il mio romanzo, ambientato in una società fittizia divisa in gruppi, ciascuno dei quali segue un idolo. Chi non segue nessun idolo è un displaced, uno sfigato, che viene emarginato e deriso perché in realtà è scomodo.

Se vuoi, QUI trovi l’articolo di presentazione.

Buona lettura,
Elisa Rolfo


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