Manipolazione mentale di massa: tre principi

manipolazione mentale di massa

La manipolazione mentale può essere attuata efficacemente sulle masse solo da poteri forti che dispongono di importanti mezzi economici

La manipolazione mentale di massa è prerogativa dei poteri forti: governi, multinazionali e religioni. Sono infatti gli unici ad avere a disposizione i mezzi finanziari per avvalersi di strumenti e propaganda tale da spostare le idee di miliardi di persone a proprio favore.
Il primo elemento di cui c’è bisogno è molto denaro.

Ne consegue che una persona comune non potrà mai disporre della forza necessaria per attuare la manipolazione mentale di massa. Certo potrà sviluppare le abilità necessarie per influenzare le persone con cui si trova a contatto (pensiamo ai venditori), oppure potrà ottenere un seguito importante (pensiamo agli influencer), ma non avrà mai i mezzi per manipolare la mente di miliardi di individui.

Quando un gruppo di persone già ricche e influenti fa fronte comune per lo stesso interesse, si ha l’atto di nascita di un potere forte, di un movimento politico o religioso, di una multinazionale in grado di dominare il mercato. Sono però processi che richiedono decenni per il loro completamento.

In questo articolo analizziamo tre principi della manipolazione mentale di massa, quella che muove le vite di miliardi di persone, decide il destino di intere nazioni e gli spostamenti del mercato.
Conoscerli ti sarà utile per comprendere il perché vengono date alcune notizie piuttosto che altre, come funziona la pubblicità con cui ti bombardano e a capire subito se qualcuno sta cercando di farti cadere nel tranello della manipolazione mentale di massa.
Ti sarà anche per capire quali azioni puoi intraprendere nel tuo quotidiano, per difenderti. Ti lascio inoltre questo articolo, dove ti presento quattro libri sulla manipolazione mentale.

Questi temi sono stati studiati a fondo da storici e filosofi, in particolare il linguista e scienziato Noam Chomsky ha analizzato la manipolazione mentale di massa estrapolandone i principi di base.

Manipolazione mentale di massa – Principio della distrazione

Per poter manipolare le persone, una delle armi più potenti è la distrazione. Spostare l’attenzione su notizie non importanti o inutili infatti permette di distogliere l’interesse da questioni ben più vitali, che passano in secondo piano.

La distrazione di massa, che peraltro è il tema principale del mio romanzo Displaced – Fuori dal sistema, l’abbiamo ogni giorno davanti agli occhi con l’esempio del calcio e del gossip. Chi ha il potere è ben felice se tu ti concentri su una partita o sulla vita dei vip, anziché riflettere su come non farti sfruttare.
Pensa quanta gente parla per ore di un gol mancato e magari si incazza pure, mentre magari si trova in una situazione economica disastrosa.

Lo stesso vale per gli scandali da salotto televisivo, su cui si fanno milioni di parole senza che queste portino utilità effettiva a nessuno, salvo arricchire chi li fa scoppiare.
Incaponirsi sul calcio o sul gossip è un modo per rifiutare quella frustrazione che non vuoi sentire ed evitare di concentrarti sulle azioni da compiere per migliorare la tua situazione.

Certo, una sana passione sportiva o regalarsi qualche ora di relax con un programma televisivo non impegnativo non fa alcun male. Attenzione però a non superare il confine: se ti accorgi che stai regalando la tua attenzione prioritaria a qualcosa o a qualcuno che non ti porterà mai a nulla, smetti subito, perché stai facendo il gioco di chi vuole arricchirsi mentre tu stai fermo.

Manipolazione mentale di massa – Principio del problema e della soluzione

Mostrare un determinato tema come un problema, permette di creare una soluzione che spesso è impopolare ed è già stata decisa a priori. Un esempio? Far peggiorare un servizio pubblico per poi proporne la privatizzazione.

Immagina che una grossa multinazionale voglia mettere le mani su un ente pubblico. Ovvio che questo comporterebbe aumento dei prezzi, licenziamenti più facili, meno garanzie per i lavoratori. Sarebbe quindi una decisione impopolare e scoppierebbero proteste.

Allora si cerca un metodo infallibile, si fa peggiorare quel servizio. Tu non riesci più a usufruire di qualcosa che ti serve e ciò comporta gravi difficoltà. L’unica soluzione perché le cose tornino a funzionare, ti dicono, è richiedere l’intervento del privato. Ora, quasi nessuno protesterà, perché la questione principale è poter tornare a usufruire di qual servizio, costi quello che costi.

Non ti sei mai accorto, ed è difficilissimo che accada, che tale servizio non ha mai smesso di funzionare da solo, ma è stato volutamente peggiorato, in modo che non ci fossero interferenze con l’interesse che il potere forte si era preposto, ovvero privatizzarlo.

Presta dunque sempre attenzione quando qualcosa di utile per la collettività smette di funzionare e prova a indagarne i motivi. Vedrai che, nella gran parte dei casi, la causa è dolosa, è stato fatto apposta per servire un interesse.

 

Manipolazione mentale di massa – Principio della gradualità

Alcune volte per poter manipolare le masse è necessario farlo gradualmente. Nel caso dell’eliminazione di diritti fondamentali, per esempio, è preferibile eliminarli in piccole dosi per non causare le proteste dei cittadini.

A questo proposito ti consiglio un film illuminante, Sette Minuti, pellicola italiana del 2016 che tratta le vicissitudini di un gruppo di operaie di un’azienda in crisi, a cui viene chiesto per evitare di fallire e perdere il lavoro di rinunciare a sette minuti della loro pausa.
Naturalmente la gran parte accetta subito e con sollievo, cosa saranno mai sette minuti? Solo un piccolo gruppo non è d’accordo, perché ha capito che quei sette minuti sono solo il punto di partenza, che la mancata opposizione a quella che sembra una sciocchezza comporterebbe l’eliminazione graduale, pezzettino dopo pezzettino, di tutti gli altri diritti.

Il mondo del lavoro è in effetti l’esempio più lampante riguardo la strategia della manipolazione mentale di massa basata sulla gradualità. Se venissero eliminati immediatamente tutti i diritti acquisiti negli anni, facilmente scoppierebbero rivolte. Invece togliendo piano piano qualcosa, poi sempre di più, adducendo come scusa l’aggravarsi della situazione, si arriva a cancellare diritti fondamentali senza che tu nemmeno te ne accorga, magari illudendoti pure che sia giusto.

Non accettare mai passivamente, o peggio appoggiandola, una privazione di un tuo diritto fondamentale con la scusa che non c’è da fare tanto casino per una sciocchezza, perché proprio quella piccolezza è il tassello da cui vogliono partire per privarti progressivamente di tutto il resto.
Opponiti decisamente negando il tuo consenso, gli renderai almeno la vita un po’ più difficile.

Altri tre principi della manipolazione mentale di massa in questo articolo.

Buona giornata,
Elisa Rolfo


CLICCA
QUI E RICEVI SUBITO GRATIS L’ESTRATTO DI NET-BOOK, LA GUIDA ONLINE RIVOLUZIONARIA PER SCRIVERE UN LIBRO, PUBBLICARLO E AVERE SUCCESSO  

I MIEI LIBRI – CLICCA QUI

 

 

 

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito. – LEGGI PRIVACY e COOKIE POLITICY