Se vuoi pubblicare un libro, chiediti prima di tutto perché scriverlo
Conosco molte persone a cui piacerebbe scrivere e pubblicare, ma pochi si chiedono davvero perché scrivere un libro.
Magari anche tu vorresti dare vita a un romanzo e ti sei domandato il perché.
Questa può sembrare una domanda banale e in effetti spesso lo è, quando viene ripetuta come un rituale alle presentazioni, e banali sono soprattutto le risposte che vengono date.
È invece una domanda importantissima se sei tu a interrogarti sul motivo che ti spinge a pubblicare un libro. Si tratta senza dubbio di un progetto ambizioso, ovviamente se hai intenzione di fare le cose bene. Non si può quindi iniziare senza una motivazione forte di partenza che abbia un senso.
Per prima cosa, è fondamentale chiederti il perché vuoi scrivere un libro, e prestare attenzione alla risposta che ti dai, deve essere di valore.
Come scritto poco sopra, mi è capitato di assistere a presentazioni dove alla domanda perché scrivi si davano queste risposte:
- scrivo per dare sfogo alle mie emozioni
- perché entro nella storia, mi immedesimo nei personaggi e sogno
- perché viaggio con la fantasia e mi ricordo di quando ero bambino
- perché mi dà soddisfazione
- perché non posso farne a meno
- perché mi fa stare bene
Tutte queste motivazioni saranno romantiche, ma non sono valide, o per lo meno non ti portano da nessuna parte.
Nove volte su dieci queste risposte non sono veritiere. Certo c’è pure chi sogna e chi sfoga le proprie emozioni, ma non è certo il motivo principale per cui si sono messi a scrivere.
La verità è che la stragrande maggioranza di chi affronta l’impegno di scrivere lo fa perché vuole avere successo e guadagnarci, anche se non lo ammetterà mai.
La prima motivazione valida che devi darti sul perché scrivere un libro è il riconoscimento sociale. L’aver pubblicato ti porta a essere guardato con più rispetto: la gente subito pensa che tu sia uno di cultura, che poi magari lo sei da prima, ma nessuno ti calcolava.
Hai sicuramente un grosso vantaggio nelle relazioni e sul lavoro per quello che riguarda la stima nei tuoi confronti. E non è certo cosa da poco.
Nel momento in cui diventi quello che ha scritto un libro molti bulletti ti lasciano in pace, il capo rompe meno le palle, i colleghi ti rispettano.
Inoltre, ti permette di stringere amicizie e relazioni con persone che hanno i tuoi stessi obiettivi, o obiettivi diversi, ma comunque ambiziose. Le giuste frequentazioni portano a un arricchimento non da sottovalutare e non da poco, che può esserti utile in qualsiasi ambito.
La seconda motivazione è economica. Un libro è un guadagno passivo, ovvero qualcosa che ti permette di guadagnare soldi senza bisogno della tua presenza. Il guadagno passivo è il primo pilastro della ricchezza, o comunque della tranquillità economica. Una volta prodotto, il libro è lì, replicabile all’infinito, ed è qualcosa che lavora per te in tua assenza.
Questa è la base della libertà finanziaria, quel sogno che ti permette di non rimanere bloccato in un lavoro schifoso e non essere costretto a frequentare gente che non vuoi.
Se pensi non sia possibile guadagnare con la cultura, leggi questo articolo.
Queste motivazioni sul perché scrivere un libro non sono cose che vanno dette al pubblico, ma devi averle dentro di te ed esserne convinto. Devi correre per questi obiettivi, altrimenti un progetto tanto ambizioso non lo realizzerai mai.
Al pubblico, però devi fornire motivazioni che portino i potenziali lettori ad acquistare. Questo lo ottieni quando chi ti ascolta percepisce che ciò che hai scritto può essergli utile, può dargli qualcosa di cui ha bisogno o che gli risolve un problema.
È il concetto del win-win, si vince entrambi, sia tu che vendi che colui che compra avrete un reciproco vantaggio. Questo concetto è valido per qualsiasi progetto culturale tu abbia in mente.
Per scrivere un romanzo di successo, devi imparare come farti venire nuove idee.
Ho trattato l’argomento del perché scrivere un libro, sia la motivazione interiore che quella pubblica, nella guida digitale NET-BOOK, di cui puoi ricevere gratuitamente l’estratto cliccando qui.
Buona giornata,
Elisa Rolfo
