L’articolo 341 bis del Codice Penale, “Oltraggio a pubblico ufficiale”, presenta evidenti retaggi fascisti

L’oltraggio a pubblico ufficiale, ovvero articolo 341 bis (il bis è dovuto al fatto che l’art. 341 è stato abrogato, per poi essere riscritto).

Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni è punito con la reclusione fino a tre anni.

Il concetto è ripreso anche quando si parla di aggravanti:

Art 61. Circostanze aggravanti comuni. Aggravano il reato […] le circostanze seguenti:
[…]
10) l’avere commesso il fatto contro un pubblico ufficiale o una persona incaricata di un pubblico servizio, o rivestita della qualità di ministro del culto cattolico o di un culto ammesso nello Stato, ovvero contro un agente diplomatico o consolare di uno Stato estero, nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni o del servizio;

Leggere trafiletti di questo genere lascia perplessi. Nessuno, infatti, dovrebbe essere oltraggiato, qualunque funzione stia svolgendo. Tutti meritano il medesimo rispetto, si tratti di un poliziotto, di un console o di un panettiere. Consideriamo anche le infinite possibilità di intimidazione che permette un tale articolo: la frase “Ti denuncio per oltraggio a pubblico ufficiale” è abusata da chi indossa una divisa, come dalla magistratura italiana, di modo da potersi rivolgere a un interlocutore con arroganza senza che questo possa difendersi o anche solo protestare.
Quanti, ogni giorno, vengono oltraggiati, soprattutto sul lavoro, quante volte siamo aggrediti e offesi nella nostra dignità e nella nostra proprietà privata? Perché il bullismo tra adulti non dovrebbe essere grave allo stesso modo per tutti? Il carabiniere in servizio, il console o l’ambasciatore meritano di essere rispettati quanto l’operaio o il venditore ambulante. Diversamente, si torna al Medioevo, o alla dittatura.

L’oltraggio a pubblico ufficiale ci presenta un’altra affinità tra l’attuale Codice Penale e il fascismo, poiché durante il regime (oltre che nella mentalità mafiosa) offendere un potente o uno squadrista era gravissimo, mentre a prendersela con un contadino si rischiava ben poco.

Altri articoli che richiamano il fascismo sono la pubblicazione della sentenza penale di condanna e la radunata sediziosa.

Ho parlato di oltraggio a pubblico ufficiale e richiami fascisti nel Codice Penale nel mio libro La grande ammucchiata. Storie di quotidiana idiozia.

Elisa Rolfo

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