influenza della chiesa in Italia

In italia, l’influenza della Chiesa ha stravolto il messaggio originale di Gesù come profeta

L’influenza della Chiesa in Italia ha cambiato completamente le carte in tavola. Il Vaticano ha stravolto non solo la figura di Cristo, ma anche il significato della religione. Vivere la religione dovrebbe essere attinente alla sfera privata e riguardare l’intimità dell’individuo; di fatto assistiamo alla messa in piazza della devozione, con tanto di parate e manifestazioni nei luoghi di pellegrinaggio che sforano nel grottesco.

Lo si ritenga un Dio oppure no, Gesù è esistito, ed è stato probabilmente il più grande uomo della Storia. Ha messo in atto una rivoluzione e come tutti i rivoluzionari è stato perseguitato. Poi, una volta tolto di mezzo, si è capito che per tenere buono il popolo sarebbe stato più efficace esaltarlo stravolgendone il pensiero, di modo da renderlo non solo innocuo, ma utile. Questo è accaduto nei secoli. Valori e precetti assurdi fatti passare per buoni in nome di qualcuno che predicava esattamente l’opposto. La proprietà privata difesa con le unghie e cui denti dai devoti di colui che non la contemplava neppure. L’anarchia trasformata in bigottismo con una facilità impressionante.

Una varia umanità gira intorno alle parrocchie, tra la gente di chiesa si trovano soggetti tra i più interessanti per comportamento paradossale. Ma l’influenza della Chiesa in Italia ha i suoi effetti anche su coloro che di chiesa non sono, ma fanno determinate cose perché vanno fatte, presenziano a eventi perché ci devono andare, assumono determinati valori come obblighi di legge perché è così che si fa. Anche per il più irriducibile degli atei ogni comportamento quotidiano rimane inevitabilmente influenzato dalla morale cattolica.

L’influenza della Chiesa in Italia è decisamente e volutamente troppa. Non dovrebbe riguardare altro che l’interiorità dei credenti e a questi dovrebbe rivolgersi nelle sedi opportune e dedicate, col necessario riserbo. Poi, ci sta pure l’aprirsi verso l’esterno, la libertà di espressione e comunicazione non va negata a nessuno. Ma qui troviamo membri del clero che si infilano ovunque, parlano in tv, la loro opinione risuona sempre in troppi contesti che dovrebbero essere laici.

Il concetto base da cui è partita la rivoluzione di Cristo, l’essere tutti uguali, non poteva essere accettato. Ma a un certo punto della Storia si è capito che il personaggio era troppo carismatico per attaccarlo e che sarebbe stato molto più efficace stravolgerne la figura per poi esaltarla. La cultura ecclesiastica è riuscita a portare in una dimensione chiusa e conservatrice un messaggio che apriva alla massima libertà dell’individuo. Vivere in una dimensione di amore gli uni verso gli altri è infatti l’unica maniera di realizzare un progetto utopico: l’anarchia. E se si leggono bene le parabole, senza ascoltarne i travisamenti più o meno abili dei preti, quelli che vengono fuori sono i valori anarchici. Chi è senza peccato scagli la prima pietra è l’esempio più forte.

La Madonna è forse la figura più sbalorditiva che entra in gioco. Esaltare la verginità della donna al punto di farla addirittura concepire senza atto sessuale è, oltre che il massimo del ridicolo, il peggio del sessismo. Eppure, è un concetto accettato anche dalle più agguerrite, non una parola di protesta, nemmeno dalle attiviste incazzate del movimento femminista Se non ora, quando? La sacralità della famiglia, così come viene decantata, serve a creare nuclei chiusi su cui si possa esercitare meglio il controllo, ed è un concetto che caratterizza anche la mentalità mafiosa. L’organizzazione comunitaria voluta da Gesù, basata sull’unione che fa la forza, sarebbe decisamente più complessa e pericolosa.


Per lo stesso motivo l’influenza della Chiesa in Italia ha portato avanti valori come l’umiltà, il non voler emergere, lo stare a testa bassa, portando anche la società laica a considerare giuste queste attitudini. L’umiltà è solo un lato del carattere, la si ha oppure no, può piacere o meno, ma non è affatto un obbligo. Chiunque è libero di credersi chi diavolo vuole, purché non infastidisca gli altri. Ma chi è interessato a mantenere privilegi e potere ha bisogno che la massa stia buona e non alzi lo sguardo; far passare tutto questo come una virtù facilita il compito. E allora tutti a chinare il capo in chiesa, un gesto naturale ormai, al pari di soffiarsi il naso. Un gesto che tutti compiamo senza comprenderne il significato.
Un altro valore ridicolo messo in campo è la povertà, ed è facile capire il perché: i poveri non disturbano, devono pensare a mangiare e poi a tutto il resto. Eppure da sempre si va tutti a messa, a esaltare i pezzenti, col vestito buono.

La cultura ecclesiastica e il Vaticano hanno contribuito non poco ad alzare il livello di ignoranza, impedire un corretto accesso alla cultura e a soffocare qualsiasi forma di buonsenso.
Ho parlato dell’influenza della Chiesa in Italia in un capitolo del mio libro La grande ammucchiata.

Elisa Rolfo

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