lavorare nella cultura

Lavorare nella cultura come imprenditore digitale, senza passare la vita a fare stage

Hai una formazione umanistica, vorresti da sempre lavorare nella cultura, ma sei già rassegnato al peggio? Probabilmente hai studiato tanto, hai buttato via il fegato in stage culturali sottopagati o non pagati per nulla, hai fatto la gavetta in silenzio sperando di arrivare a un risultato. Poi ti sei accorto che l’unica prospettiva è continuare quella gavetta a vita.

Ti sei convinto che trovare una professione soddisfacente nel tuo settore è impossibile e stai già pensando di mandare i curriculum per un posto da commesso.
Eppure, la possibilità di lavorare nella cultura e guadagnarci esiste e c’è chi ce l’ha fatta. Bisogna però cambiare strada e smettere di perdere tempo bussando inutilmente alle porte di un mondo blindato, intriso di mentalità mafiosa e spazzatura mediatica.

Oggi, partendo da zero, ovvero senza poter contare su raccomandazioni o parentele, l’unica via è quella di essere imprenditori digitali, nel settore della cultura alternativa online. Anche in questo campo, infatti, si muove molto denaro, non solo in quello scientifico. Alcuni blogger sono diventati milionari grazie alle loro idee, ne è un esempio Efficacemente di Andrea Giuliodori, che si occupa di crescita personale. Questo è uno degli esempi più eclatanti e certamente non tutti hanno l’autodisciplina necessaria per fatturare milioni di euro in poco tempo.

Non è sufficiente avere un blog dove si parla diffusamente di argomenti a tema e basta, questo poteva funzionare in passato, quando si era in pochi, o può andare bene come hobby, se ti accontenti.
Oggi il pubblico è alla ricerca di qualcosa che muova un’idea e che crei soluzioni. La maggior parte delle ricerche è ormai concentrata sulla risoluzione di problemi. Si cerca – e si trova – la soluzione nell’informazione online.
A proposito, leggi questo articolo su come posizionare il tuo blog in prima pagina su Google.

Perché un blog generi profitto, deve diventare un brand. Cos’è un brand digitale? È un marchio riconoscibile, che raggruppa diversi prodotti online: materiale gratuito come articoli e video e materiale a pagamento, come manuali in pdf, videocorsi, libri ed e-book, fino ad arrivare ai gadget, che funzionano quando il brand assume importanza e diventa un fenomeno di massa.

Gli annunci pubblicitari sono il primo metodo per guadagnare con un sito. Se riesci ad attirare l’attenzione e avere molte visite, Google Adsense ti dà la possibilità di guadagnare inserendo banner di sponsor, che puoi anche scegliere e gestire. Per guadagnare con questo sistema occorre un traffico considerevole e costante, quindi bisogna generare sempre nuovi contenuti.

Un sistema che ti permette invece di guadagnare con un solo articolo più di una volta, automatizzando quindi le entrate, è l’affiliazione con un e-commerce, il più popolare, naturalmente, è Amazon. Questo dispone di un programma di affiliazione per cui, se qualcuno fa un acquisto cliccando su un link proveniente dal tuo sito, ci guadagni una percentuale che varia a seconda dei prodotti.

Se recensisci un libro o un film, puoi inserire il link all’acquisto. Ma ci si può sbizzarrire con le soluzioni più diverse: se ti occupi di libri, per esempio, puoi consigliare prodotti tecnologici come lettori di e-book o una nuova lampada per leggere.
Ma c’è anche chi tratta discipline inerenti la crescita personale e oltre a linkare a libri sull’argomento, suggerisce anche i tappetini e i cuscini per la meditazione.
Bisogna ovviamente imparare i trucchi pubblicitari del caso.

Il business online apre alla fantasia e all’ingegno, è però fondamentale cambiare quella mentalità radicata per cui chi si occupa di cultura debba schifare il denaro, vivere d’aria e mantenersi puro. Questa è una falsa verità diffusa dall’élite dei salottari, che ha tutto l’interesse a tenere tutto per sé. Guadagnarci è fondamentale, diversamente si sarà sempre costretti a fare un altro mestiere, o a continuare a farsi sfruttare con qualche stage.

Ho scritto questo articolo a proposito dei quattro errori da non fare per guadagnare con la cultura, ti invito a leggerlo.

Un settore molto redditizio è quello dei servizi letterari: in molti sognano di pubblicare un libro ma non hanno le basi, o magari dopo averlo scritto hanno bisogno di aiuto per realizzare la sinossi e la copertina. Per non parlare poi di chi si affida a un ghost writer, e in genere è disposto a pagare cifre considerevoli per avere il proprio nome su una copertina senza dover fare la fatica di scrivere.
Se invece hai scritto un libro o vorresti farlo, potresti prendere in considerazione l’idea di autopubblicarti utilizzando le piattaforme online.
Leggi anche questo articolo che spiega perché pubblicare un libro.

Un’altra bella opportunità di lavorare nella cultura e guadagnarci è quella dei corsi online, un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio, che per il momento è incentrato sulle discipline economiche.
Ma non è detto che la cultura non possa portare soluzioni e risolvere un problema a qualcuno che non sa nulla di qualcosa su cui invece tu sei esperto.

Se ti occupi di teatro e organizzi eventi, potresti insegnare le strategie per parlare correttamente in pubblico. Se sei appassionato di arte, potresti aiutare le famiglie a fruire di un museo con i propri figli senza annoiarli.
Qualsiasi idea può trovare sviluppo nel web e con i nuovi strumenti per la realizzazione di video e siti professionali è anche piuttosto semplice, non ci sono più, per fortuna, quei programmi astrusi di dieci anni fa.  A me sono bastati un paio di mesi per capire come organizzare e ottimizzare il mio blog.

Una risorsa che non ti può mancare è la conoscenza della lingua inglese, qui trovi tre strategie per perfezionarla.

Se vuoi informarti su trucchi e strategie, qualsiasi sia il settore di cui ti occupi, ti consiglio di leggere il libro Autostrada per la ricchezza, che ho recensito in questo articolo.

Comunque vada, è chiaro che usare il web con applicazione e costanza apre a opportunità migliori per lavorare nella cultura, rispetto a inviare pile di curriculum che portano a stage perpetui, o nei casi più fortunati a un lavoro non alla tua altezza.

Alla prossima,
Elisa Rolfo

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